mercoledì 13 ottobre 2010

La Sicilia: tra leggenda e storia


La Sicilia, situata al centro del Mediterraneo, è stata ambita dalle civiltà del passato che qui si sono avvicendate dando origine a tante leggende.
Si ritiene che questa zona sia stata abitata da Lestrigoni, Ciclopi e Lotofagi. Le monete dell’antica Kamarina recano inciso Ercole ed il nome di Ulisse è legato al Porto Ulisse, nei pressi dell’attuale Marina di Ispica, dove l’eroe omerico sarebbe sbarcato.
Non si hanno notizie certe in merito la prima comparsa dell’uomo. Sono stati rinvenuti utensili in pietra scheggiata (selci), armi ed oggetti vari che testimoniano come questo territorio fosse già abitato fin dall’erà preistorica. Numerosi anche i siti archeologici. Al Paleolitico risale quello di Grotta Fontana Nuova (Marina di Ragusa), uno dei più antichi della Sicilia; al neolitico quello di Calaforno (Chiaramonte Gulfi) e di Scalona (Giarratana). Gli abitanti e le necropoli sono relativi a due fasi. La prima è denominata fase “di Castelluccio”, da una località nei pressi di Noto (XVIII secolo a.C.).
Si riferiscono a questa i siti di Castiglione (Ragusa). Monte Racello e Monte Tabbuto (Commiso), Poggio Biddini (Arcate) e Branco Grande (Kamerina). Alla seconda fase detta “di pantalica” fondamentalmente legata a Siracusa (XIII-VIII a.C.), appartengono i siti di Cava dei Servi (Ragusa) e Canicarao (Commiso).
Si ritiene che il popolo più antico della nostra Isola sia stato quello sei Sicani, forse di origine libico-iberica, che si sarebbe stanziato prevelentamente nella zona occidentale. Ma il popolo che ha dato il nome all’Isola e che ha abitato gran parte della zona orientale è quello dei Siculi, di provenienza italica, che costrinse gli indigeni a ritirarsi sui monti dell’interno. In questa antichissima e nebulosa epoca sarebbero nate molte città, tra cui Motyche, Hybla heraia, Netum.
I monti Iblei sono stati abitati da popoli preistorici la cui attività più consistente era l’estrazione della selce. Alcuni villaggi, come quello di Monte Racello, Monte Tabbuto e Calaforno, le esportavamo anche in territori abbastanza lontani. A testimonianza di questa attività sono giunte sino a noi alcune miniere, in seguito abbandonate ed adoperate come sepolcreti. Un gruppo di queste miniere si estendeva su un vasto territorio degli Iblei, compreso fra Vizzini, Licodia, Monterosso e Giarratana.
Anche i fenici, popolo di naviganti dedito al commercio, hanno esercitato la loro influenza in Sicilia. Essi, anche se fondamentalmente interessati agli scambi commerciali con i Siculi, crearono delle vere e proprie colonie quali Mozia e Palermo.

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